Calabria, Lazio e Puglia ospiteranno i primi progetti pilota per lo sviluppo dell’energia termodinamica in Italia, dopo quello pionieristico di Priolo, in Sicilia. Lo stabilisce un protocollo d’intesa firmato con il ministero dell’Ambiente.

Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, guiderà la speciale "task force" di esperti che si occuperanno dei progetti. L'obiettivo a lungo termine è quello di realizzare dieci centrali da 50 megawatt.

Il ministro Pecoraro Scanio si è anche impegnato a far approvare quanto prima un decreto legge per incentivare l'energia prodotta dal solare termodinamico a concentrazione, sul modello di quanto avviene in Spagna dove per 20 anni è garantito il prezzo di 25 centesimi di euro per kilowattora su impianti di 50 megawatt.

Come funziona il solare termodinamico a concentrazione?

La forza del sole scalda a temperature altissime degli speciali fluidi che, con i loro vapori, vanno ad alimentare una turbina simile a quelle delle centrali convenzionali. Il flusso di energia è garantito, peraltro, anche di notte o in caso di tempo nuvoloso, poiché il calore si mantiene per un certo tempo elevato garantendo comunque la produzione di energia.

Qualche dettaglio tecnico: il professor Rubbia ha spiegato che, per ottenere i fluidi più adatti a far funzionare il sistema, sta lavorando sui sali fusi, che sembrano la soluzione più efficiente. I raggi solari concentrano il calore in lunghi tubi di specchi concavi, che riprendono l'intuizione di quelli ustori pensati da Archimede per difendere Siracusa dall'assedio dei romani nel terzo secolo avanti Cristo. Con questo metodo, tanto antico quanto ecologico, si possono raggiungere temperature comprese tra i 400 e i 500 gradi.

Rubbia ha sottolineato anche che per partire non servono finanziamenti statali perché gli impianti possono essere ripagati nel giro di cinque anni e sono dunque in grado di autofinanziarsi. Il nobel è più che ottimista: se oggi il divario a favore di carbone e gas è di circa 15 centesimi di euro a chilowattora, nel 2015 l'energia solare termodinamica sarà competitiva rispetto a quella prodotta dai combustibili fossili.