"Pubblicità che ingrassa" una campagna contro l'obesità infantile
Italia il 15-10-2008 | da redazione | Letta 3289 volte
I cereali a colazione sono un emblema del mangiar sano, giusto? No, sbagliato: questa ed altre "verità nascoste" dalla pubblicità diretta ai bambini sono state smascherate da Altroconsumo, che ha lanciato una campagna contro il marketing aggressivo e le abitudini alimentari scorrette nella prima infanzia. "Pubblicità che ingrassa", così Altroconsumo ha chiamato la sua iniziativa, realizzata in collaborazione con Consumers International, l'organizzazione mondiale delle associazioni di consumatori, da sempre impegnata nella lotta contro l'obesità infantile.
La pubblicità è l'indiziata numero uno: i suoi messaggi attirano i più piccoli verso il cibo troppo ricco di zuccheri, grassi e sale anche quando, proprio come nel citato caso emblematico dei cereali per la prima colazione, sembrano volerci indirizzare verso un'alternativa sana alle merendine confezionate. Il test pubblicato dimostra come, in realtà, alcuni fiocchi siano stracolmi di zucchero; di acidi grassi, di sale.
Non è un problema estetico: l'obesità infantile è un'ipoteca sulla salute del futuro adulto. Chi è obeso da piccolo, molto probabilmente lo sarà anche da grande e ha altissime probabilità di contrarre malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Eppure, alla faccia di qualsiasi morale, chi propone queste pubblicità usa stratagemmi che è importante conoscere e riconoscere. Altroconsumo spiega quali sono le "esche" più comunemente utilizzate:
- La mamma è spesso protagonista degli spot destinati ai bambini. Questa figura ha un ruolo attivo nella scelta dell'alimento, anche se si tratta di un cibo poco salutare. Il consenso materno rassicura i bambini e le mamme si identificano.;
- In molti prodotti alimentari destinati ai piccoli viene inserito un regalo, spesso una collezione, che spinge all'acquisto reiterato. In molti casi il giochino è associato proprio ad alimenti poco salutari;
- Un'altra esca della pubblicità è il richiamo nutrizionale. Molto spesso riguarda ingredienti genuini come il latte o le verdure, anche in prodotti troppo grassi o zuccherati, che di sano hanno ben poco;
- In molti casi, per attirare consenso, i protagonisti degli spot sono cartoni o personaggi di fantasia, oppure personaggi reali famosi tra i giovanissimi.
Ecco perché le associazioni di consumatori internazionali promuovono un Codice internazionale di autoregolamentazione sul marketing di alimenti e bevande destinate ai più piccoli, ed Altroconsumo indice una petizione per chiedere al governo italiano di difendere i bambini dal marketing aggressivo.
Tra le richieste:
- l'eliminazione delle macchinette distributrici di merendine e bibite gasate e zuccherate da scuole, ospedali e luoghi di ritrovo per bambini;
- il bando delle pubblicità televisive di alimenti troppo ricchi di grassi, zuccheri e sale durante le trasmissioni seguite dai bambini;
- il divieto di qualsiasi forma aggressiva di marketing rivolto ai bambini;
- l'etichettatura nutrizionale obbligatoria su tutti i prodotti alimentari seguendo uno schema di facile comprensione;
- il controllo dei prezzi degli alimenti alla base della dieta mediterranea;
- l'inserimento dell'educazione alimentare e nutrizionale nei programmi scolastici in maniera significativa.
(buonaidea)
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