Jalla! Jalla!
Divertente, delicato, ironico, sorprendente, movimentato, commovente, esagerato, romantico, vivo.
Questo è "Jalla! Jalla!" il film di Josef Fares, regista libanese che vive e lavora in Svezia.
Josef Fares ha ventiquattro anni e questo è il suo primo lungometraggio ma con "Jalla! Jalla!" sembra non aver pagato lo scotto dell'artista agli esordi.
Questa opera prima, infatti, è un prodotto ben confezionato e ben equilibrato in tutte le sue componenti. Sostenuto da un soggetto brillante e da una solida sceneggiatura, la narrazione scorre veloce e libera da lacci di stile. Le idee del regista ci sono e si vedono: sono idee divertenti ed originali che rendono la visione piacevole senza mai far accusare cali di attenzione grazie anche a dialoghi puntuali ed attenti mai scontati.
Altro punto di forza del film è certamente la storia che si racconta che, se ci soffermassimo alla nuda trama, potrebbe apparire banale e già sentita ma che in realtà, grazie alle notevoli capacità filmiche del regista, risulta essere interessante e vero fulcro nodale dell'opera.
Le peripezie di un giovane libanese (Roro) in Svezia nel fare accettare la sua fidanzata svedese alla sua famiglia e nello schivare un matrimonio preparatogli dal padre con una giovane ragazza libanese (l'affascinate Yasmin) anche lei abitante in Svezia. Di contorno un suo amico svedese (Mans) afflitto da problemi di impotenza che sosterrà Roro nel districarsi dal guazzabuglio di problemi in cui si è cacciato e che a sua volta da Roro sarà aiutato per risolvere i suoi problemi di virilità.
Nella storia si innestano personaggi minori ma tutti ben delineati e sapientemente caratterizzati. Il tutto raccontato con mano, come detto, originale da parte di Fares e con movimenti di macchina (le improvvise zoommate e i frenetici cambi di inquadrature durante gli inseguimenti) davvero interessanti.
Gli attori sono tutti bravi. È da segnalare che molti di essi sono parenti di Josepf Fares a partire dal protagonista, Roro, interpretato da Fares Fares, il fratello del regista. Vi sono poi il padre, la nonna, ed uno zio.
Da ricordare: la scena in cui Mans, l'amico impotente, usa dei rimedi sadomaso per suscitare qualche reazione al fine di risolvere il suo "problemino"; il monologo, ad alta voce in un bar, sempre di Mans su quanto gli manchi quell'amico che, al momento non si muove più; ma soprattutto, esilarante fino alle lacrime, il padre di Roro che abbatte dei teppisti a panciate: eccezionale!
Cinefili d'Italia, annotate sulla Vostra personale rubrica il nome di Fares, non ve ne pentirete.
Fonte: filmup.it
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