Giocare con i figli: 10 regole per essere un genitore quasi perfetto
del 29/04/2009 | da redazione | idea letta 15775 volteChi ha figli sa quanto sia importante il giocarci insieme, è uno scambio affettivo ma anche conoscitivo. Attraverso il gioco conosciamo meglio nostro figlio: come si esprime e come vede la realtà. Ma in che modo dovremmo giocare, o svagarci, con loro? Giocare andrebbe inteso come attività di svago, anche leggere favole o passeggiare insieme può essere considerato gioco se al figlio piace. Per schematizzare a grandi linee, è importante considerare la fase di sviluppo del bambino:
- da 0 a 3 anni: i giochi sono di tipo senso-motorio, cioè manipolazioni, movimenti, ecc;
- da 4 a 5 anni: il gioco diventa simbolico, il bambino utilizza oggetti e interpreta ruoli;
- da 6 a 8 anni: il gioco si fa strutturato, comincia ad utilizzare le regole;
- dagli 8 anni in poi: il gioco coinvolge tutti questi aspetti.
Ma quali sono i giochi più adatti? Tutti, tranne quelli che mettono a rischio l'incolumità. Non esistono giochi proibiti, ogni famiglia ha il suo stile. Anche la lotta con papà e l'aggressività, se contestualizzate vanno benissimo.
E' invece sconsigliato rendere tutti i giochi istruttivi insistendo con regole didattiche: se il bambino conosce le regole, ma quel giorno vuole capovolgerle, perché non farlo? Anche quello è gioco. Dobbiamo, ascoltare, osservare e seguire nostro figlio, uscire da una visione rigida. Abbiamo visto bambini saltare di gioia semplicemente cominciando il pranzo con il gelato e finendolo con il primo!
Allo stesso modo è controproducente giocare con i propri figli se lo si fa controvoglia. Se si è stanchi per il lavoro, stressati o comunque non ve la sentite proprio, è meglio aspettare "tempi migliori". Lo stesso vale per il bambino... insomma giocare insieme si, ma deve essere un piacere condiviso!
Ecco comunque un utile decalogo per essere un genitore quasi perfetto:
- Creare un ambiente favorevole al gioco: giocattoli, tempo, spazio e libertà;
- Lasciare che i bambini giochino con noi come vogliono loro: se non esistono pericoli non interferire;
- Non giocare coi bambini per senso del dovere. E' meglio giocare per 15 minuti con intenso e reale coinvolgimento che un'ora distratti o annoiati;
- Valorizzare il gioco quanto tale, anche se ci sembra privo di senso;
- Valorizzare il bambino non per i risultati raggiunti, ma per l'impegno;
- Essere pazienti, non far capire a nostro figlio che stiamo aspettando che lui arrivi allo scopo;
- Non insegnare ai bambini come si usa un giocattolo: che lo usi come vuole!
- Anche nei giochi con regole (da tavolo, di carte, di società...) assecondarlo quando vuole provare a cambiarle: anche quello è un gioco!
- Si può giocare insieme ai videogame , ma è importante imporre dei paletti temporali da non superare. Se il bambino non smette proporre alternative seguendo le sue inclinazioni e non le vostre.
- E' sconsigliabile consentire al bambino di utilizzare la televisione come "sottofondo" dello studio e del gioco. Non permette la concentrazione.
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