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Quando io ero piccolo nasce su facebook grazie ad una felice intuizione di Alberto Giarrizzo, condividere con altri i ricordi dell’infanzia...

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Annie Leonard torna sull’argomento dell’impatto delle aziende sull’ambiente. Questa volta ci spiega quali sono i rischi dell’ultima trovata delle multinazionali per continuare ad inquinare facendo credere il contrario.

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Il bambino ha frequenti risvegli notturni: consigli per genitori disperati

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del 19/11/2007 | da Silvia Iannuzzi | idea letta 35325 volte
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Mi chiamo Silvia e sono una ex mamma insonne e disperata. Io con mia figlia, che ora ha 4 anni, ho risolto con la tecnica della “estinzione graduale”. Me l’ha consigliata la mia pediatra, ma ne ho letto anche su internet e secondo la mia esperienza è davvero la carta vincente.

Funziona così: prima di tutto, molta convinzione nell’applicarla. Poi, se il bambino comincia a piangere o a chiamare, aspettate 30 secondi, quindi entrate nella stanza, tranquillizzatelo con il minimo di interazione reciproca ed uscite dalla stanza quando il bambino è ancora sveglio.

Ad ogni chiamata successiva allungate progressivamente l'intervallo di tempo passando a 1 minuto, poi 2 minuti e così via, finché il bambino si addormenta da solo.

La notte successiva raddoppiate il tempo di attesa e continuate così.

Nell’arco di una settimana le cose dovrebbero migliorare, nel mio caso addirittura sono bastati tre giorni per passare dal caos totale (la piccola nel lettone con la “tetta libera” tutta la notte) al paradiso di una pargoletta che dorme (e lo fa tuttora) 10-11 ore filate nel suo letto.

Non fatevi venire i sensi di colpa perché il bambino piange e voi non intervenite: i medici che hanno testato e applicato questo metodo assicurano che il bimbo non riceverà nessun trauma psicologico, ed io posso aggiungere che da quando ha iniziato a dormire bene, mia figlia è diventata molto più allegra ed estroversa.

La cosa veramente importante è che tutti coloro che si occupano del bambino nei momenti dell’addormentamento e del sonno siano d’accordo e preparati ad applicare questa tecnica.

E ricordate che nella catena c’è sempre un anello debole: se la mamma ha il cuore in pezzi e non riesce a lasciar piangere il piccolo, o se il più fragile è il papà o la nonna, lasciate che ad entrare ed uscire dalla stanza del bambino sia un altro membro della famiglia più “corazzato”.

Buona notte a tutti! 

Tags: bambini sonno salute

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