La spesa ecosostenibile: ecco dove si può fare ''a chilometri zero''
del 22/06/2008 | da redazione | idea letta 80793 volteFare la spesa “a chilometri zero” si può: ci sono quasi diecimila aziende agricole in tutte le province dove è possibile comperare direttamente dagli agricoltori senza intermediazioni e lunghi trasporti. Gli indirizzi sono forniti da Coldiretti, che ha lanciato una campagna per una spesa a basso impatto ambientale: dall'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di cibi in vendita, alla disponibilità di spazi adeguati nella distribuzione commerciale dove poter acquistare alimenti locali che non devono essere trasportati per lunghe distanze, ai farmers market.
Acquistare prodotti locali implica tanti vantaggi: costa meno, inquina pochissimo, dà slancio all’economia del territorio in cui si vive, consente un maggiore controllo del consumatore su chi produce e sui sistemi che utilizza.
Coldiretti ha stilato una classifica dei generi ortofrutticoli che, per giungere dal produttore al consumatore, maggiormente contribuiscono all’inquinamento ed all’emissione di gas serra: sul poco invidiabile “podio” si collocano prugne cilene, fagioli argentini e uva peruviana, che devono percorrere distanze nettamente superiori ai 10mila chilometri prima di giungere sulle tavole e che - sostiene Coldiretti - possono essere convenientemente sostituiti da ben più valide alternative offerte dalla produzione nazionale.
A causa dei lunghi trasporti per arrivare in Italia, nella classifica dei prodotti da evitare per un comportamento eco-sostenibile si trovano pure le pere dal Sud Africa e il melone dal Guadalupe. Frutta che, aspettando la stagione giusta, cresce anche in Italia e si può acquistare risparmiando denaro e inquinamento.
Secondo Coldiretti, infatti, consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l'anno. E' stato infatti calcolato che le prugne dal Cile che devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre i fagioli argentini viaggiano per 11mila bruciando 6,7 chili di petrolio e liberando 20,8 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei e l'uva dal Perù percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l'emissione di 20,2 chili di anidride carbonica.
Prodotti | Provenienza | Distanza(Km) | EmissioniCO2(Kg) | ConsumoPetrolio(Kg) |
PRUGNE | CILE | 11970 | 22,0 | 7,1 |
FAGIOLI | ARGENTINA | 11180 | 20,8 | 6,7 |
UVA | PERU' | 10865 | 20,2 | 6,5 |
PERE | SUD AFRICA | 8470 | 15,9 | 5,1 |
MELONE | GUADALUPE | 7750 | 14,5 | 4,7 |
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